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Nel cuore del Parco della Grigna; tra le sue cime Boschi ed alpeggi .
Zona: Grigna
Lungo itineraro ad anello di altissimo interesse ambientale, con tratti estremamente panoramici sul lago e sul gruppo delle Grigne. Percorso poco conosciuto e di conseguenza poco frequentato ma ben segnalato.
Punto di partenza e di arrivo: Ortanella di Esino Lario - Chiesetta di San Pietro
Scheda
Dislivello: m.1150 circa
Periodo consigliato: Ideale la Primavera e l'autunno, ottima anche l'estate ma la quota non eccessiva e i lunghi tratti aperti possono rendere il percorso più impegnativo per le temperature più elevate.
Difficoltá: Escursionistico (E.E se si effettua il tratto di cresta).
Si consiglia: scarponcini adeguati a lunghi percorsi su fondo roccioso, utili i bastoncini per i tratti in discesa e una buona scorta d'acqua (dopo l'alpe di Calivazzo non esistono sorgenti permanenti, fino alla sorgente di Petua).
Si raggiunge Esino Lario dove si continua sulla strada asfaltata per Ortanella. Percorsa tutta la Valle Ontragno, prima di arrivare al parcheggio del Ristorante Cacciatori, si gira a sinistra su strada sterrata, arrivando in breve all’area picnic nei pressi della Chiesetta di San Pietro m.992 (da visitare), dove si parcheggia.
Il sentiero si stacca dal prato nei pressi di due tavoli da picnic (attualmente non segnato). Si può partire anche direttamente dal parcheggio, risalendo un tratto molto ripido, che poco dopo incrocia il sentiero, dove si gira a destra.
Dopo 15 minuti si incrocia il sentiero CAI n. 71 che sale da Lierna-Alpe Mezzedo. Si continua in salita, superando la Forcella dell’Alpe e arrivando all’incrocio della strada carrabile proveniente dall’Alpe di Esino (recentemente ben ristrutturata), dove si gira a sinistra, superando a monte i prati dell’alpeggio. In breve si è all’Alpe di Lierna (anch’essa ristrutturata), m.1250 - ore 0.50. Da qui si attraversano i prati, seguendo sulla destra il sentiero a monte che, con un largo giro, dopo aver superato la deviazione per la Bocchetta di Lierna (punto molto panoramico), conduce alla Bocchetta di Calivazzo (m.1420 - ore 1.10). Questo primo tratto è possibile salirlo lungo la recente strada agrosilvopastorale, che con giro più lungo ma meno ripido raggiunge comunque la bocchetta di Calivazzo.(*)
Da questo punto si scende per sentiero ben segnalato all’alpe di Calivazzo m. 1127, raggiungendo le baite dell’alpe e dove si incrontra il sentiero CAI 17 che sale da Mandello Sonvico. Si segue il sentiero CAI 17 che, con costante pendenza e diversi tornanti sale alla bocchetta di Prada m 1626, nei pressi del famoso caratteristico arco naturale (a 5 minuti) dove si incrocia anche il sentiero che, dall’alpe Cainallo porta al rifugio Bietti Buzzi. Ci si dirige verso ovest, seguendo il sentiero segnalato che risale la dorsale erbosa del monte Pilastro e dove si raggiunge la cima a quota m 1827, 20 minuti circa dalla bocchetta di Prada. Dalla Panoramica cima si scende verso ovest in leggera discesa, raggiungendo un’altra cima ancor più panoramica e suggestiva, la cima del monte Croce m 1780 caratterizzata da una grande croce. Dalla cima si scende per sentiero verso ovest e passato il Baitello dell’amicizia 1730 (ANA di Esino) si segue il panoramico sentiero che percorre in discesa interamente la cresta ovest del monte Croce denominata Cresta delle Saette. Si percorre in discesa tutta la cresta su sentiero che alterna tratti rocciosi e tratti più erbosi (in stagione avanzata vi è qualche difficoltà nel seguire la traccia) e raggiunge dopo aver passato l’imponente grotta di Cànoa m 1404 (adibita a palestra di roccia) il Sentiero dei Boschi CAI 21 (sorgente di Petua a 3 minuti sul sentiero in direzione Cainallo). Per questo sentiero, largo e ben segnalato si prosegue verso sinistra (viso a valle) e si raggiunge l’Alpe di Esino, da qui si scende in breve a Ortanella concludendo il giro.
(*) Dalla bocchetta di Calivazzo è possibile raggiungere direttamente la vetta del Monte Pilastro salendo la Cresta dei Grottoni, ore 1; il sentiero è comunque da considerarsi a tratti impegnativo, ed è attrezzato in alcuni punti, i più esposti, con catene e cavi. Il percorso molto vario e panoramico risale la cresta e alcuni torrioni dalle caratteristiche forme e interessati da marcati segni di erosioni.