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Itineraro alpinistico ad anello, di notevole sviluppo, ma rilevante interesse ambientale e storico, tra gli itinerari più panoramici dell’intera Dorsale Orobica. Percorso molto rinomato e di conseguenza molto frequentato e ben segnalato.
Partenza e Arrivo: Biandino 1498 m
Scheda
Dislivello: In salita 1100 m circa, si arriva a quota 2554 m.
Periodo consigliato: Dall'estate fino all'autunno
Difficoltá: Escursionistico (E.E il tratto finale del Caminetto).
Si consiglia: scarponcini adeguati a lunghi percorsi su fondo roccioso; utili i bastoncini per i possibili tratti innevati anche a stagione inoltrata.
E' possibile suddividere l'escursione pernottando al rifugio Grassi.
Dalla “Bocca di Biandino” ( Rifugio Tavecchia) si prende il ponticello a destra che, attraversando il torrente Troggia porta in una pineta alle spalle dell’ex rifugio della Bocca e alla partenza del sentiero (palina segnaletica CAI - rifugio Grassi - Pizzo tre Signori).
Il sentiero, ben segnalato, porta dopo un breve tratto pianeggiante ad inerpicarsi in un bellissimo bosco di larici e ontani, e a raggiungere dopo circa 30 minuti il rifugio privato PioX ( Foto 1) a quota 1688 m. Il sentiero prosegue lungo una marcata dorsale erbosa e giunge nei pascoli dell’alpe Cobbio (Foto 2), oltrepassate alcune sorgenti e il ruscello della valle “Bora” si raggiungono le baite dell’alpeggio. Il sentiero sale ancora lungo il pascolo e grandi dune rocciose, raggiungendo poi il passo di Camisolo 2020 m, ore 1.20.
Si scende brevemente e si raggiunge il rifugio A. Grassi a quota 1987 m, ore 1.25.
Dal rifugio si prosegue a mezzacosta su un marcato sentiero, si supera la bocchetta dei “Vaghi di Sasso” e si raggiunge una lunga cresta erbosa che, ha il suo culmine alla Cima di Camisolo 2157 m. Il sentiero non percorre la sua cima, ma una breve deviazione è consigliata per il bellissimo panorama (Foto 3) che si apre sull’intera conca di Biandino e Sasso.
Si raggiunge una caratteristica depressione denominata Pian delle Parole o di Castel Reino, dove la leggenda vuole che vi sorgesse una massiccia torre di vedetta, poco più avanti è invece ancora visibile uno storico cippo di confine (Foto 4). Si continua sul sentiero di cresta e si raggiunge ad un tratto esposto ma ben attrezzato con catene (Foto 5), un breve tratto in discesa porta alla “Bocchetta Alta”, base della slanciata struttura finale del Pizzo tre Signori. Il sentiero, ora molto ripido, risale direttamente la cresta ovest della montagna, raggiungendo la spalla ovest, e il celebre caminetto (Foto 6), caratteristica spaccatura nella montagna che permette di passare agevolmente sull’anticima, un’epigrafe al suo interno (Foto 7) ricordano la prima storica ascensione di questo itinerario. Si supera un tratto molto esposto ma ben attrezzato con catene (Foto 8), e si è in vetta al Pizzo tre Signori 2554 m, ore 3/ 3.20 (Foto 9).