Dal grande parcheggio antistante la sede della Comunità Montana e del Parco della Grigna Settentrionale, in località Pratobuscante a Barzio, si prende la pista ciclabile valsassinese e la si segue in direzione Ovest per 3,5 km raggiungendo il comune di Primaluna. In prossimità di un chiosco bar, posto sul lato sinistro della ciclabile, si abbandona la ciclabile stessa e si prende a sinistra una mulattiera (ciottolata) che salendo tra i prati raggiunge una pinetina. La mulattiera, ora cementata, da qui continua ancora e con numerosi tornanti raggiunge le baite di Piatee 911 m (brevi tratti ripidi ma ben pedalabili). Dalle baite si sale a sinistra per un breve tratto ripido con secchi tornanti in direzione del rifugio Riva (segnalazioni). Un breve tratto, troppo sconnesso per restare in sella, porta al piazzale antistante al rifugio Riva 1064 m. Dal lato sinistro del rifugio un sentiero pianeggiante e ben curato (pedalabile) porta ad attraversare due vallette e giunge alle baite alte di Nava 1078 m (bivio non segnalato). Si prende il sentiero superiore e si giunge così alla mulattiera che sale dai prati di Nava bassa, dove appena sopra si prosegue verso sinistra su una sterrata che conduce alle baite di Piazz 1122 m. Dalle Baite si continua lungo la mulattiera verso est e giunti ad un ampia radura, dove è probabile la presenza di mucche al pascolo, si sale leggermente costeggiando il prato, mantenendosi però sempre al margine del bosco (tracce spesso confuse), fino a raggiungere una traccia più marcata che si inoltra in piano nel bosco stesso (sbiaditi bolli rossi sui tronchi degli alberi).
Da questo punto a causa della fitta vegetazione e delle condizioni del tracciato la difficoltà dell’itinerario aumenta, diversi tratti sono impedalabili e brevi tratti vanno affrontati con bici a spalla o a spinta. Si attraversa così, con lungo tratto pianeggiante, l’intero ripido costone boscoso di Tevena giungendo alle Baite omonime a 1206 m, quota massima del nostro itinerario. Da qui il percorso ritorna pedalabile e anche se tecnicamente a tratti impegnativo, risulta in ogni modo molto divertente. Inizialmente si attraversano (sui sentieri) i bellissimi e curatissimi prati raggiungendo un altro nucleo di baite, dove si prosegue nel boschetto più avanti, si passa una valletta e si risale l’opposto versante. Raggiunto un bivio, in discesa si percorre una ripida e stretta mulattiera (molto sconnessa), arrivando così ad una baita isolata. Si lascia la mulattiera che scende e si prende a destra uno stretto sentiero che, in piano porta ad attraversare un’altra valletta per poi risalire il ripido costone boscoso (breve tratto con bici a spinta). Si è giunti cosi alle baite dell’Acqua Fredda 1097 m e alla strada sterrata che da Pasturo sale all’Alpe di Prabello. In discesa si raggiunge la “Cappelletta degli Alpini” in località Cornisella 1075 m, si abbandona la strada principale e si segue (indicazioni Brunino) la strada sterrata che, mantenendosi sulla panoramica dorsale prativa porta alle baite di Spinarolo. Dalle baite si riprende un sentiero che prima sale ad una cascina diroccata poi in discesa s’inoltra nel fitto bosco (tratti tecnici impegnativi se percorsi in sella), raggiungendo le baite di Brunino, nei pressi del noto agriturismo 1038 m. Dall’agriturismo una lunga e ripida strada con fondo cementato porta alla valle dei Grassi Lunghi nei pressi della “Cappella del Sacro Cuore” 900 m. Si segue sempre in discesa la strada a lato del torrente Pioverna, fino a giungere il colle di Balisio 797 m dove ci si immette sulla strada provinciale della Valsassina che in discesa riporta velocemente al parcheggio e punto di partenza del nostro itinerario.